con la morte non si scherza (1989)

Un film strano ma a suo modo originale, con lo spettatore messo per tutta la durata nelle condizioni di non capire se ciò a cui sta assistendo sia realtà o presa per il cùlo.
Malgrado il non-sense assoluto e lo stato di confusione perenne, la curiosità di vedere dove sta storia andrà a parare in qualche modo riesce a rimanere costante, con i dovuti limiti ovviamente, fino ai titoli di coda (complice la lieve simpatia emanata dal duo protagonista, ammirevoli prestigiatori di indubbio talento anche nella vita reale, il piccoletto in particolare che in una scena mi ha letteralmente stupito – e fatto morir di invidia - per l'abilità con la quale maneggia il nunchaku).
Alla fin fine è un filmetto di cassetta che non dice e non regala nulla di memorabile (a parte sto giochetto sperimentale vero/non vero "ai danni" dello spettatore, che può essere apprezzato come no) ma nel suo piccolo è interessante e, spesso e volentieri, ci si ritrova a ridacchiare senza accorgersene; dal canto mio è stato proprio quest'ultimo fattore a farmi arrivare a fine visione senza particolari noie o lamentele (e il doppiaggio italiano da home video ha sicuramente contribuito).

Ad oggi, in ogni caso, rimane una delle più grandi cretinerie che io abbia mai visto in vita mia, seconda solo a "Real Men – Noi Uomini Duri" con John Ritter e James Belushi.

Non saprei che altro dire se non… prendere o lasciare.
Chi vedrà, capirà.